"La luce del diamante è l’anima rubata alle stelle.". Ma in certi casi anche dal portafoglio del risparmiatore.

"La luce del diamante è l'anima rubata alla stelle", questo l'aforisma sul diamante di Fabrizio Caramagna, uno degli scrittori ed autori italiani di aforismi più citati nel mondo. Noi gli aggiungiamo la conclusione come appare sul titolo che, purtroppo, non è un aforisma.   

Ecco perché.

Intendete investire in diamanti?

Sappiate, allora, che rivolgendovi in gioielleria risparmiate un sacco di soldi.

 

Innanzitutto, i diamanti non perdono valore nel tempo e, dunque, l’investimento rappresenta un’ottima alternativa ai tradizionali investimenti in titoli di Stato ed obbligazioni.  

Di tale investimento le banche, già da tempo, hanno ben fiutato l’opportunità di lucro e dunque i diamanti vengono proposti in offerta da queste appunto come investimento alternativo; in particolare Unicredit, Intesa SanPaolo, Ubi Banca, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Carige, Banca Popolare, Banca Popolare di Bari  + 50 banche di credito cooperativo hanno concluso un accordo commerciale con alcune società che vendono diamanti, in particolare con tre di queste società:

1. la DLB – Diamond Love Bond;

2. la DPI – Diamond Private Investiment; 

3. la IDB – Intermarket Diamond Business.

Sta di fatto che tra il dire e il fare anche circa questo investimento, così come viene prospettato dalle ridette banche, c’è di mezzo il mare ovvero il mare grosso, sappiatelo, esattamente come qualunque marinaio ve lo potrebbe descrivere allorquando venga a trovarsi in una burrasca.

In banca i diamanti vengono offerti agli investitori come investimenti a lungo termine, sicurissimi, esentasse ed assolutamente redditizi; in gioielleria avviene altrettanto.., però:

1. in banca le pietre le pagate il doppio che in gioielleria;

2. se poi volete rivenderle, le banche applicano delle commissioni di uscita che solo allora, capireste, quanto salate sono, esattamente come salato è il mare grosso.

Inoltre, nel caso di ri-vendita delle vostre pietre alla banca, vi sentireste rispondere che "non appena troviamo l’ acquirente procediamo ”, ovvero salvo a vedere quando e a quanto saranno ri-venduti i vostri diamanti. Ovviamente le società fornitrici delle pietre alle banche, giusto come contratto ( sì perché alla fine voi avete comprato dalle società e non dalle banche) potranno pur favorirvi, dopo anni, nel servizio ri-vendita –  applicandovi commissioni, oltre iva, a due cifre. 

Dunque sappiate che dovrete commissioni di vendita alle società e commissioni di intermediazione alle banche.

 

Tutto ciò da cosa è provocato?

 

Dalla mancanza di trasparenza ovvero di completa informazione che le banche, invece, sono tenute a darvi, perché se tali commissioni e passaggi vi fossero prospettati ed evidenziati nero su bianco naturalmente potreste riflettere meglio e con spirito di ponderazione.

 

 

Un consiglio a quanti intendono investire in diamanti? L’investimento è buono, ma comprateli in gioielleria.

 

E un ultimo consiglio a quanti, eventualmente, è successo di essere stati convinti ad acquistare le pietre preziose per tramite del circuito bancario, e adesso, purtroppo, versano nella difficoltà di recuperare i propri danari?

Sì, perchè in certi casi è successo addirittura che i diamanti, pur essendo stati pagati, non sono stati nemmeno consegnati.

 

Rivolgetevi a noi, all’Associazione in difesa dei Consumatori e degli Utenti Bancari Finanziari UBF.

 

Altrettanto possono fare coloro che, pur avendo ottenuto il diamante, intendono adesso recuperare il sovraprezzo, cioè il prezzo superiore versato rispetto al reale valore commerciale della pietra preziosa acquistata.

Giusto il penoso caso che riguarda una mezza dozzina di nostri associati.

 

Tali persone, tutti pensionati, stavano belli e tranquilli contando su una discreta giacenza dei loro risparmi sui propri c/c; è vero, sapevano che in tal modo non avrebbero guadagnato interessi, ma a loro andava bene così, fermamente intenzionati a rimanere lontani dall’avventurarsi in operazioni di borsa, acquisto azioni e quant’altro, perchè parte di questi risparmi veniva da loro, in certi periodi, dirottata a sostegno dei propri familiari oppure per contribuire alle spese di matrimonio, comunioni, ristrutturazioni di casa, ecc., dei propri congiunti. 

Ognuno di questi risparmiatori, un bel giorno, presso la propria banca, veniva avvicinato, consigliato e guidato da un funzionario all’acquisto di diamanti da investimento, offerti dalla Banca in partnership con una Società tra quelle su menzionate.

Tale opportunità veniva loro avvalorata dal funzionario mediante il rilascio di un suggestivo depliant informativo diffuso all’interno della banca.

I nostri risparmiatori, man mano che nei giorni successivi si recavano in banca, venivano sollecitati  a concludere la compravendita dei diamanti, e dalli oggi, dalli domani, la tentazione di acquistarli nel frattempo iniziava a prendere il sopravvento, tant’è che ad un certo punto cedevano alle.. brillanti prospettive dell’affare, poste loro con metodica insistenza e rassicurazione.

Ci fu chi ne comprò uno, chi due, chi addirittura cinque, e dopo aver pagato i cospicui importi mediante bonifico a favore della Società fornitrice dei diamanti, nonché gli importi di commissione alla Banca per l’intermediazione svolta nell’affare, tornarono a casa con gli occhi che brillavano dalla felicità.         

Sta di fatto che i consigli e le informazioni fornite da tali funzionari/imbonitori ai risparmiatori si rivelavano, successivamente, erronee ed ingannevoli: infatti, le quotazioni dei diamanti ( ognuno di caratura diversa) applicate dalla Società venditrice - col sostegno dei funzionari delle Banche - ai risparmiatori era significativamente più elevata dei prezzi all’ingrosso e al dettaglio praticati nel periodo di acquisto sul mercato internazionale, determinandosi così una differenza di circa il duecento per cento in eccesso riferita alla pietra da investimento venduta.

Prendiamo ad esempio un brillante di 0,50 carati acquistato nel 2016 da uno dei nostri risparmiatori.

Tale pietra, di tale caratteristica, nel 2016 veniva proposta al pubblico - in gioielleria - al prezzo di complessivi euro 3.660,00, iva al 22% inclusa. Il nostro risparmiatore, invece, la pagò, in Banca, iva al 22% inclusa, ben euro 12.000,00!!  

Si tenga conto che ai giorni nostri, nel 2022, la medesima pietra preziosa è  esposta in gioielleria al prezzo di circa euro 5.000,00 iva al 22% inclusa.

Ne consegue, in questo caso, che il sovraprezzo pagato dal nostro risparmiatore per l’acquisto del diamante ammonta complessivamente ad euro 8.000,00.

La conclusione è la seguente.

 

L’opera di promozione e di stipula del contratto di acquisto del diamante da investimento è stata sostenuta e realizzata in Banca e dalla Banca, che ha trattenuto per sé certa percentuale del prezzo di vendita per commissione bancaria comprensiva di assicurazione.

Pertanto va dichiarata la responsabilità solidale della Società venditrice del diamante e della Banca  nel contratto di acquisto del diamante per aver ingannevolmente venduto un bene a un prezzo superiore di oltre il doppio del suo reale valore commerciale.

La richiesta, dunque, a titolo di risarcimento del danno nei confronti del nostro risparmiatore, è fondata.

 

Come altrettanto fondate sono le richieste, in tal senso, degli altri nostri risparmiatori che, purtroppo, hanno allungato la fila di tanti altri risparmiatori e investitori, giusto come già accertato in particolare dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nonché dai giudizi ordinari già instaurati e conclusi, in specie a causa dell’assenza di informativa agli acquirenti circa la reale quotazione dei diamanti.

 

 

Per analoghe segnalazioni e richieste di assistenza non esitate a contattarci : UBF tel.080.5234543.  

In specie in quei casi in cui la luce del diamante vi è stata rubata dal vostro portafoglio.

 

Bari,19 novembre 2022.

Giancarlo Ragone, Legale Rappresentante Associazione in difesa dei Consumatori e degli Utenti Bancari Finanziari UBF.